venerdì 11 maggio 2012

TESTIMONIANZA DA PINI POLONIA


Di seguito riportiamo la TESTIMONIANZA DI UN LAVORATORE DELLA PINI POLONIA, società proprietaria del macello polacco di Kutno (definito il “gemello” di quello di Manerbio):

“Peccato sprecare parole per questa azienda Pini; suo fratello non ha più personale in quanto si lavora per pochi centesimi e dopo si viene trattati come spazzatura e se qualcuno si fa sentire allora ti dicono se non ti va bene: Vattene! Romano fratello di Piero Pini a Ida (paese ndr.) butta le scatole con la carne e non soltanto (dalla rabbia). Io mi sono fatto sentire allora sono stato licenziato. Bisogna lavorare 12 ore al giorno, io lavoravo 300 ore al mese per neanche 2 mila zloty (circa 400 Euro ndr.) e non parliamo delle ferie, non ci sono perchè c'è tantissimo lavoro e poca gente che lavora (nessuno vuole lavorare in questa azienda visti i trattamenti). Invece se parliamo dell'inquinamento diciamo che smaltiscono tutto di nascosto buttando i rifiuti nei campi. E' venuto anche l'ispettore dell'ambiente però senza nessun risultato. Se la gente avesse potuto avere un altro lavoro allora sicuramente l'azienda Pini sarebbe chiusa, forse di questo hanno paura e per questo motivo vuole venire da voi a spostarsi con l'azienda, perchè vicino a loro adesso stanno aprendo nuove aziende e la gente sta scappando dove li trattano meglio, visto che qui in tutti settori regna il mobbing. Pretendono che una persona lavori per cinque e senza la pausa e ti scalano il tempo che dedichi per la colazione, pranzo e pure per andare in bagno, perchè hanno installato i cancelli con le tessere magnetiche (con numero abbinato per ogni dipendente dove sommano o tolgono le ore lavorate), che devi passare tutte le volte che entri e esci. Sinceramente sono contento che non lavoro in questo posto e non devo essere trattato male. Se vuoi sapere qualcosa di più fammi sapere oppure cerca i filmati o gli articoli dove ci sono le interviste dei lavoratori, quando venivano con la polizia a ritirare le buste paga perché quando erano in malattia non gli hanno accreditato lo stipendio. In parole povere questa non è una azienda ma “il campo di concentramento””.

Questo testo ci è stato inviato da una persona che abbiamo casualmente scoperto lavorare presso Pini Polonia (e della quale, per privacy, ometteremo il nome). A tal proposito possiamo assicurare che non è stata ricercata in modo mirato fra i tanti che stanno protestando in Polonia, ma è stata al momento l’unica persona, fra le otto contattate (una volta scoperto essere dipendenti Pini Polonia) che ci ha risposto.

(testo originale: szkoda słow na ta firme i piniego a jego brata to juz wogóle mają ludzi za roboty które musze zapier**** za grosze i traktuja jak śmieci jak sie ktoś zbuntuje to mówią nie pasuje to wypier***** romano brat piero piniego rzuca w ldzi skrzynkami miesem i czym tylko sie da ja sie upomniałem o swoje więc zostałem zwolniony pracuje sie najmniej po 12 godz ja pracowałem po 300 godzin w miesiącu za co otrzymywałem nie całe 2000zł urlopu dostac nie mozna bo zawsze duzo pracy jest a nie ma kto robić bo ludzie nie chca tam pracowac co do zanieczyszczeń to wywożą wszystko po kryjomu na pola bądź jakieś łąki za co juz polski inspektorat środowiska sie wziął ale raczej bez większego efektu gdyby ludzie mieli inna prace to gwarantuje ze pini by u nas upadło i byc moze tego własnie sie obawia i dlatego chce sie wybudować u was bo koło niego buduje sie dużo nowych firm i ludzie uciekną z tej pracy gdziekolwiek sie tylko da warunki jakie tam panuja sa według zasady zapier***** albo wypier**** a mobbing panuje nie mal na każdym dziale najlepiej im pasuje gdy jedna osoba pracuje za 5 i to bez przerwy odliczany jest czas za każde wyjscie na obiad śniadanie herbate czy nawet wyjście do toalety bo sa założone metalowe bramki przez które trzeba odbic sie magnetyczną karta która posiada nr przypisany pracownikowi po czym wszystko sumuja i odejmuja od godzin pracy ja osobiscie sie ciesze ze nie pracuje juz tam i nie musze byc poniżany przez ludzi piniego jesli jeszcze cos chcesz wiedziec to pisz bądź poszukaj róznych filmów czy artykułów w których ludzie pracujący tam sie wypowiadaja jak przyjeżdzali z policja zeby odzyskac wypłaty ponieważ bedąc na zwolnieniu lekarskim nie mieli zrobionych przelewów z wypłata krótka pisząc to nie firma a obóz pracy”)

5 commenti:

  1. Grazie per quello che state facendo, sono informazioni molto importanti!

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  2. Volevo chiedere/proporre una nuova serata come quella del 3 aprile. In cui magari siano invitati ufficialmente uno o più rappresentanti di associazioni di categoria, o comunque personalità competenti che quotidianamente hanno a che fare con l'intera filiera del suino. Sarebbe ad esempio interessante sentire la testimonianza di un lavoratore di uno dei macelli lombardi.
    E SOPRATTUTTO un'assemblea in cui si dia molto più spazio ai cittadini, alle loro domande e alle loro opinioni.
    Grazie

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  3. Gentile Simone,
    durante l'assemblea del 3 aprile c'è stata almeno un'ora e mezza in cui la parola è stata presa da chiunque lo volesse fare e tra questi sono intervenuti sia la presidente di Assosuini che l'ex presidente di Assosuini.
    Mentre il parere di Ass.I.Ca. (Associazione Industriali della Carne facente parte di Confindustria) è stato espresso, anche se non direttamente all'assemblea.
    Sono d'accordo sul fatto che si debba dare ampio spazio ai cittadini, ma ripeto che durante quell'ora e mezza finale avrebbe potuto intervenire chiunque dei presenti avesse voluto farlo (e l'assemblea era comunque aperta a tutta la cittadinanza).
    Per quanto riguarda la testimonianza di un lavoratore di un macello lombardo potrebbe essere una buona idea e per questo terremo conto della sua proposta in un'assemblea futura che probabilmente si farà, anche se al momento nulla è definito.
    Infine concludo con una domanda: ma siamo noi che dobbiamo dare spazio ai cittadini o è l'amministrazione che dovrebbe farlo e dovrebbe ascoltare le domande e le opinioni?..
    Grazie dell'intervento. Cordiali saluti.

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  4. Lo so, e meno male che è intervenuta la presidente di Assosuini prima, e un allevatore poi (l'ex presidente di Assosuini) così abbiamo potuto sentire anche la loro posizione! Nel commento avevo scritto di invitare "ufficialmente", perchè nel vostro post del 27 marzo tra gli invitati ad intervenire all'assemblea, a mio avviso, oltre al veterinario, non c'era ombra di personalità "che quotidianamente hanno a che fare con l'intera filiera del suino".....

    E già che avete nominato Assica apro una parentesi: in Assica (organizzazione che rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine) ci sono anche i macellatori. E non vi sembra che ci sia la possibilità che il loro parere negativo nei confronti di un nuovo macello sia soltanto perchè gli farebbe concorrenza???

    Per quanto riguarda lo spazio ai cittadini...voglio aggiungere e precisare che le due amministrazioni comunali di Manerbio e Leno hanno avuto troppo spazio! Con questo non intendo incolpare voi, però minimo due interventi a testa, che hanno assorbito una buona parte della serata, sono eccessivi!!!

    Infine vi ringrazio per l'attenzione e per la risposta.

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  5. Credo che se gli allevatori avessero davvero a cuore il fatto che con i loro suini vengano fatti prodotti di qualità (della quale si sono sempre vantanti..) e gli interessasse davvero poter migliorare la filiera suinicola ci penserebbero due volte prima di essere favorevoli ad una simile industria (perchè tale è) per la produzione di salumi di bassa qualità o peggio ancora hamburger...che non fare altro che monopolizzare il mercato...
    Inoltre, visti i numeri di macellazione, come è possibile credere al fatto che i suini macellati siano quelli del bresciano che già di per sè sono troppi (direttiva nitrati), ma in ogni caso non possono raggiungere il numero sufficiente a far funzionare il macello di Pini?
    E della serietà dell'imprenditore ne vogliamo parlare?o visto che apparentemente uno investe qui allora ci dobbiamo fidare come è successo tante altre volte..salvo poi scoprire che era solo grande speculazione e sul territorio non sono rimasti che ecomostri o schifezze simili?se fosse un'impresa seria come mai nascondersi dietro una società cipriota pressochè senza capitale?da dove viene il denaro?

    Su Ass.I.Ca. è possibile anche che sia come dice lei, tuttavia mi sembra che i dati e le problematiche da loro esposte siano in gran parte veritiere e difficilmente smentibili dati alla mano...

    Sul discorso dell'assemblea e degli interventi degli amministratori eccessivi è vero che sono stati molto lunghi e in parte anche fuori tema...tuttavia cosa si doveva fare?impedirgli di parlare?...dopotutto si sa che i nostri "politici" (o aspiranti tali, visto che la politica è cosa ben più nobile di quella che ci viene quotidianamente mostrata..) amano monopolizzare la scena...

    E' curioso comunque che l'amministrazione manerbiese abbia così tanto a cuore gli interessi di un imprenditore privato...

    Grazie ancora. Cordiali saluti.

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