venerdì 25 maggio 2012

REPLICA ALLE INTERVISTE DEL SINDACO MELETTI COMPARSE RECENTEMENTE SU ALCUNI GIORNALI


QUESTA E' LA REPLICA DEL COORDINAMENTO MOVIMENTI BENI COMUNI BASSA BRESCIANA AGLI ARTICOLI COMPARSI RECENTEMENTE SU ALCUNI GIORNALI IN CUI IL SINDACO DI MANERBIO CESARE MELETTI HA A DIR POCO ESALTATO IL PROGETTO DEL MEGA-MACELLO E "GONFIATO" I NUMERI SUI POSTI DI LAVORO:

In un intervista comparsa su alcuni giornali e su internet il sindaco di Manerbio Cesare Meletti alla domanda posta dal giornalista: “Il suo comune, appena 13mila abitanti, ospiterà uno dei macelli più grandi d’Europa: un campo di sterminio “che lavorerà” 12mila suini al giorno, 2-3 milioni l’anno, con un via vai di centinaia di camion ogni settimana…” ha risposto:

Nel suo genere è uno dei più piccoli d'Europa, invece, certo è uno dei più grandid'Italia.Ma piano con la parola “macello”, sa di denigratorio.Un terzo dell'impianto serve a macellare, il resto a fare trasformazione e packaging del prodotto......

Considerazioni:

1)      cosa intende il sindaco: che forse sarebbe meglio avere solo un impianto di trasformazione e packaging o che della macellazione non se ne deve parlare?
2)      che non è conveniente far sapere che macellare 12.000 suini al giorno vuol dire 60.000 la settimana e se si lavorano 47 settimane su 52 settimane anno, perchè 4 sono presumibilmente di ferie e 1 settimana compenso delle festività, i maiali macellati saranno 2.820.000?
UNA SPROPORZIONE PERSINO RISPETTO ALLE ESIGENZE DI MERCATO.
3)      La produzione suinicola Italiana nel 2011 è stata di 12.300.000 capi (-5,2% sul 2010). In flessione anche la macellazione (-3,2%), mentre l'importazione di suini dall'estero è cresciuta dell' 8,3% arrivando al milione.
4)      In provincia di Brescia i suini allevati sono arrivati alla cifra di 1.500.000 all'anno con una intensità e un impatto ambientale ormai oltre ogni logica e tollerabilità (anche per la “Direttiva Nitrati” per la quale l’Italia ha necessitato di un’ulteriore proroga);
5)      Se importiamo un milione di suini, ammesso che vengano lavorati nel nuovo macello di Manerbio, stante il livello di lavorazione di 2.500.000 dove andranno a prendere il 1.500.000 mancante? La matematica potrebbe dirci che un milione già li importiamo e importeremo pure quelli; allora non si lavorerebbe prodotto italiano come invece viene affermato reiteratamente. Il mercato d'altra parte oggi non li richiede.
6)      Il calo dei consumi di carne suina nel 2010 è stato dell'1,6% e il calo sarà più accentuato nel 2012. Anche questo dovrebbe essere un dato di riflessione. Sappiamo che Pini è già presente sui banchi Italiani e di altri Paesi con la bresaola (CON DICITURA IGP DELLA VALTELLINA, MA PRODOTTA CON CARNE DI ZEBU’ BRASILIANI – PIU’ VANTAGGIOSA ECONOMICAMENTE), è importante capire dove, su quali banchi, in quali Paesi immetterà tutto il prodotto che verrà lavorato a Manerbio, sapendo che la distribuzione dovrà trovare acquirenti e consumatori perchè non potrà giacere a lungo in deposito.
7)      Sappiamo che l'industria della macellazione e della trasformazione delle carni suine in Italia occupa 41.000 lavoratori di cui 9.000 sono di aziende esterne. La sola macellazione ne occupa 6.000 di cui 2.500 di aziende esterne. Il costo medio per ogni dipendente diretto di un impresa di macellazione è di 22 euro/ora. Le aziende però usano sempre di più lavoratori di imprese appaltatrici ”in outsourcing” che hanno un costo che va dai 12 ai 15 euro. L'Unione Europea ha promulgato una legge “la 96/71” che, in teoria, impedisce alla manodopera distaccata da altri paesi (es. est Europa) di essere retribuita con paghe in vigore nei loro paesi e obbliga il datore di lavoro al pagamento della prestazione in rispetto delle leggi italiane. La legge però è facilmente aggirabile: basta che l'azienda costituisca una società, mettiamo in Polonia, (PINI HA UN MACELLO IN POLONIA), e che assuma gente di quel paese mediante quella società che può applicare salari riferibili ai livelli di quelli polacchi, e comunque non quelli riconosciuti in Italia.

      8) Quali sono i criteri di accesso al mercato del lavoro che Pini intende adottare? Quanti saranno i lavoratori assunti direttamente dall'azienda se questa si insedierà sul nostro territorio? Quanti lavoratori e quali figure professionali saranno assunte da società esterne?
   IL SETTORE STIMA CHE I LAVORATORI IMPIEGATI SONO ORMAI IL 40% DI NAZIONALITÀ EXTRA AREA EURO.

       Come si pensa di garantire a una quota presumibilmente alta di lavoratori extra comunitari, convivenza ,integrazione, servizi quando la Lega Nord a Manerbio considera l'immigrato presenza, (eufemisticamente) perlomeno problematica?
       NESSUN PROCESSO ALLE INTENZIONI, ma questi quesiti richiedono risposte.

9)   SE I CAPI LAVORATI SONO DI PRODUZIONE ITALIANA LI DOVRANNO SOTTRARRE AD ALTRI MACELLI. ALLORA L'OCCUPAZIONE NON POTRÀ DEFINIRSI NUOVA,MA SARÀ SOLO UN TRASFERIMENTO TERRITORIALE. Magari potrebbero iniziare a pagarne lo scotto i lavoratori del macello di Vescovato (CR) dove si macellano 750.000 suini/anno. Anche così i conti non tornano, dovrebbero far chiudere altri tre macelli della stessa capacità lavorativa. Ma a chi può interessare far concorrenza per fare disoccupati e fare terra bruciata attorno ad attività produttive già operanti a qualche chilometro di distanza? A CHI INTERESSA FARE UN'ALTRA OPERAZIONE CHE RICALCA IL MODELLO DI ”STERMINIO DEI CAMPI” DISTRUGGENDO UN'AREA AGRICOLA, PURE ESSA PRODUTTIVA?
8)      Se si considera che il prezzo attuale è di euro 1,413 al Kg e i suini lavorati dovrebbero essere di Kg 170, gli scambi settimanali saranno di euro 10.400.000 solo per l'acquisto del suino.
9)      Se li moltiplichiamo per 47 settimane fanno euro 488.000.000 ALL’ANNO

       IL MEGA MACELLO DI MANERBIO DOVREBBE LAVORARE 2/9 DEL TOTALE DEI SUINI CHE VENGONO MACELLATI IN ITALIA. AVRÀ LA FORZA DI UNA PICCOLA REALTÀ MONOPOLISTICA.
Non è infatti credibile che possa diventare una realtà produttiva che opererà in concorrenza calmierando il prezzo del prodotto al banco.
Una realtà produttiva di queste dimensioni sarà in grado di fare, da sola, cartello?


LE PROMESSE DEL SINDACO MELETTI
(divenuto il maggior promotore dell’insediamento, quasi fosse lui stesso l’imprenditore, che invece non si è ancora visto)
DI
SBANDIERARE 

300, poi 400
diventati 700/750
ed ora
1000 + tutto l’indotto

NUOVI POSTI DI LAVORO

PER TACERE I REALI INTERESSI DI PINI

PER  NASCONDERE   LE  CONSEGUENZE DI QUESTO INTERVENTO

SUL MONDO DEL LAVORO
SULL’AMBIENTE
SULLO SPRECO DELLE  RISORSE ACQUA E TERRA
SUL COSTO IN VITA UMANA
(nell’economia del mondo è stato calcolato che l’ingrasso forzoso degli animali per produrre un quantitativo esasperato ed eccessivo di carne causa la morte di 13.000 bambini al mondo)

E’ PURO CINISMO

Nessun commento:

Posta un commento